Vasaloppet 2007 (Öppet spår)
[fa:p:a=oppet-spar-2007,id=2235048981,j=l,s=s,l=i] Il 25 febbraio ho partecipato al mio primo "Öppet spår". L'Öppet spår, insieme alla Vasaloppet é una delle gare di sci da fondo amatoriale organizzate nell'ambito della "Vasaloppsveckan" (settimana della Vasaloppet).
Sia la Vasaloppet che l'Öppet Spår consistono in 90 km di fondo in tecnica classica (cioé é vietato usare il famoso passo pattinato e si procede con gli sci paralleli all'interno dei i binari tracciati per tutta la lunghezza del percorso tranne che, ovviamente, in salita).
L'Öppet spår si differenzia dalla Vasaloppet per la mancanza di professionisti ed é stata creata per venir fronte all'elevatissimo numero di sciatori che vogliono parteciparvi (ca 15.000 iscritti annui alla Vasaloppet, le cui iscrizioni chiudono anche 10 mesi prima della gara stessa, e circa 10.000 partecipanti all'Öppet Spår, ripartiti in due giorni)
Sveglia alle 4. Abbondante colazione a base di crusca e cereali e veloce sul pullman che mi ha portato alla partenza (Sälen). Alle 7.20 ero sugli sci pronto per partire, dopo aver riempito un sacco di plastica, fornito dall'organizzazione, con la giacca pesante e i vestiti che avevo indosso prima di partire per evitare di morire dal freddo.
I 90 km sono spezzettati da 9 posti "di controllo" dove viene servita acqua, bibite energetiche, pane dolce e sopratutto succo di mirtillo caldo, ricco di zuccheri necessari per portare a termine l'impresa. Il tutto con un organizzazione degna di merito.
Dopo 11 ore e 14 minuti arrivavo al traguardo. Prima di me molti altri ma molti anche dopo di me. Era quasi buio quando ero partito ed era ormai buio all'arrivo. Ero stanco ma felice.
Quando raccontavo a mia madre della mia avventura e quando le cercavo di spiegare il perché mi sia cimentato in una sfacchinata tale, mi é venuta in mente la Festa di Sant'Antonio che si celebra a Rotonda, il mio paese natale. Anche lí si passano ore ed ore a camminare in montagna, in nome del santo protettore; anche lí si parte qualche giorno prima e una serie di tavolate imbandite interrompe il pellegrinaggio; anche lí si mangia il pane dolce (u cucceddrato); anche lí si beve tutta una serie di bibite energetiche (u vino paisano)
Sia la Vasaloppet che l'Öppet Spår consistono in 90 km di fondo in tecnica classica (cioé é vietato usare il famoso passo pattinato e si procede con gli sci paralleli all'interno dei i binari tracciati per tutta la lunghezza del percorso tranne che, ovviamente, in salita).
L'Öppet spår si differenzia dalla Vasaloppet per la mancanza di professionisti ed é stata creata per venir fronte all'elevatissimo numero di sciatori che vogliono parteciparvi (ca 15.000 iscritti annui alla Vasaloppet, le cui iscrizioni chiudono anche 10 mesi prima della gara stessa, e circa 10.000 partecipanti all'Öppet Spår, ripartiti in due giorni)
Sveglia alle 4. Abbondante colazione a base di crusca e cereali e veloce sul pullman che mi ha portato alla partenza (Sälen). Alle 7.20 ero sugli sci pronto per partire, dopo aver riempito un sacco di plastica, fornito dall'organizzazione, con la giacca pesante e i vestiti che avevo indosso prima di partire per evitare di morire dal freddo.
I 90 km sono spezzettati da 9 posti "di controllo" dove viene servita acqua, bibite energetiche, pane dolce e sopratutto succo di mirtillo caldo, ricco di zuccheri necessari per portare a termine l'impresa. Il tutto con un organizzazione degna di merito.
Dopo 11 ore e 14 minuti arrivavo al traguardo. Prima di me molti altri ma molti anche dopo di me. Era quasi buio quando ero partito ed era ormai buio all'arrivo. Ero stanco ma felice.
Quando raccontavo a mia madre della mia avventura e quando le cercavo di spiegare il perché mi sia cimentato in una sfacchinata tale, mi é venuta in mente la Festa di Sant'Antonio che si celebra a Rotonda, il mio paese natale. Anche lí si passano ore ed ore a camminare in montagna, in nome del santo protettore; anche lí si parte qualche giorno prima e una serie di tavolate imbandite interrompe il pellegrinaggio; anche lí si mangia il pane dolce (u cucceddrato); anche lí si beve tutta una serie di bibite energetiche (u vino paisano)
Roberto!!! Io non so se ti ricordi di me, ma senti, stavo guardando il sito di intercultura e con vari viaggi mentali indietro nel tempo mi sei venuto in mente!E subito ti trovo in internet! Ci siamo conosciuti a Roma per le partenze degli annuali, io sono di Trento ed ero stata un anno in Olanda. Ma dai che piacere leggere di te! Ti mando un bacione! Silvia
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